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Intervista a Massimo Aldera (da La Prealpina del Lunedì del 24/02)

Ci mette subito la faccia Massimo Aldera. Il giorno dopo la cocente sconfitta con Piacenza nella semifinale di Coppa Italia, il direttore generale della Futura non usa giri di parole per manifestare il malumore della società: «Delusione? Si profonda - dice - perché alla vigilia c'era fiducia» «Sia chiaro - aggiunge Aldera -che perdere con Piacenza, che è una spanna sopra gli altri, ci sta perché sappiamo benissimo che i valori tecnici sono diversi, però c'è modo e modo. Noi l'abbiamo fatto senza mai entrare veramente in partita. E' da questo che nasce il rammarico». E' piuttosto netto il dirigente: «Purtroppo la squadra non offre ancora quella costanza di qualità nella prestazione che è la base per poter ambire a qualcosa di importante. Avevamo fatto anche un piccolo filotto di gare vinte, ma poi s'è vista una prestazione del tutto inattesa». E aggiunge: «Questa società ogni giorno si batte allo stremo per mettere tutti e tutte nelle migliori condizioni di lavorare, per essere una società puntale, discreta e presente. Vorrei sempre vedere lo stesso atteggiamento e la stessa assoluta determinazione anche in campo. Comunque mi aspetto che da qui in poi si facciano parlare solo i fatti, limitando le analisi a posteriori, in cui tutti sembrano sempre avere le idee chiare su quello che non è andato per il verso giusto». Interventi sulla squadra in vista? «Non sono un amante di queste situazioni: credo che siamo tutti consci di essere ormai a un punto di non ritorno. Come pure sia chiarissimo che non ci saranno interventi sul mercato perché non ci sono risorse da investire». E ribadisce ancora: «Quel che chiedo è un impegno massimale anche per rispetto a tutta quella gente che continua a investire su di noi: dagli sponsor fino al nostro magnifico pubblico, che per fedeltà e presenza consistente a Treviso ha sicuramente primeggiato invece». La delusione e l'arrabbiatura sono grandi ma nei prossimi giorni non tremeranno le pareti dello spogliatoio secondo un classico copione post-grave sconfitta. Aldera annuncia un atteggiamento ben preciso, «Sarò in posizione di osservazione. Cosa mi aspetto personalmente? Che sia dimostrato in campo l'attaccamento alla società, alla maglia, alla sua gente. Sono del resto convinto che staff tecnico e atlete sanno già benissimo quel che debbono fare senza bisogno di un pungolo particolare, senza che ci sia la dirigenza a ricordare ogni volta l'importanza dell'atteggiamento o, peggio, a strepitare». Tecnico e squadra dunque sotto esame? «Chi fa questo il loro lavoro è sempre sotto esame. Non è il caso di fare distinzioni, ognuno nel suo ruolo ha precise responsabilità» Qualche perplessità tra i tifosi sta destando la gestione di Sloetijes: pur con i dovuti distinguo, come con Lloyd, per il secondo anno la Futura mette risorse su un'atleta che non gioca. «E' la nostra coerenza che ce lo impone - spiega il d.g. - rispettiamo i contratti. E' il nostro modo di lavorare e, finché ci sarò io, magari sarà anacronistico ma questa linea di rispetto dell'etica sportiva e personale sarà mantenuta. So che corriamo il rischio di riabilitare un'atleta che l'anno prossimo magari sarà a giocare per una concorrente, ma è il nostro modo di fare». E prosegue: «I tifosi chiedono spesso perché abbiamo "venduto" Bauer e altre big ma devono sapere che in realtà non abbiamo mai "ceduto" proprio nessuno! E' solo l'offerta economica dell'ingaggio da parte dei club che fa il il mercato. E quando arrivano offerte troppo alte la nostra società non può competere e le atlete scelgono altri lidi». «Anche quest'anno - continua Aldera - abbiamo fatto le migliori scelte possibili in relazione a quanto avevamo a disposizione da spendere. Credo ci sia riconosciuto che in questi anni più di una buona giocatrice l'abbiamo scovata in giro per il mondo e portata a Busto prendendola però in quella fase della sua carriera in cui era ancora accessibile in termini di ingaggio. Se Busto vuol rimanere nel movimento deve fare così». Il discorso si conclude da dove è iniziato: la prestazione contro Piacenza. «Nel momento in cui c'erano i riflettori puntati ne siamo usciti tutti con un'immagine non buona: la società si prende le critiche e io le mie responsabilità. Ma ora serve solo rimboccarsi le maniche, continuare a lavorare e cogliere ogni opportunità per riscattarsi. Abbiamo subito altre partite di campionato che ci aspettano».

(La Prealpina del Lunedì 24/02/14 Andrea Anzani)