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UYBA a Istanbul!

VIDEONEWS: la Unendo Yamamay Busto Arsizio è a Istanbul. Partita alle 8.40 da Malpensa (video), la squadra biancorossa svolgerà oggi pomeriggio il primo allenamento in terra turca. Ecco le parole del Direttore Generale Massimo Aldera, alla vigilia dell'appuntamento più importante della storia della società.

La delegazione è a Istanbul, finalmente, e non è un sogno. E’ una splendida realtà che già in sè regala sensazioni bellissime, e una prima grande soddisfazione. Tutti chiedono da giorni cosa succederà, quante probabilità di successo abbiamo, come intendiamo affrontare la sfida, cosa pensiamo che accada e così via, e, davvero, rileggendo le tante parole spese da parte dei nostri dirigenti, dei tecnici e delle atlete mi viene un po’ da sorridere… Capisco che bisogna rispondere sempre e comunque alle domande, ma forse era giusto che qualcuno dicesse...la verità: "Non lo sappiamo proprio! Andiamo a fare il nostro lavoro, quello per cui ci stiamo preparando con impegno e dedizione da tempo, e poi... vedremo”

Ma qualche certezza in effetti c’è, e magari vale pure la pena di ribadirla. 

La prima? Se siamo arrivati sin qui, ad Istanbul a giocarci, da rookie, la Final Four della più prestigiosa competizione per club al mondo nell’ambito del volley femminile, non è stato certo per un caso o per buona sorte. Credo, anzi, che questa volta più che mai, sia stato raccolto il frutto di un lavoro intenso, costante, coerente, svolto in tutti questi anni, e non solo in questa stagione.

E’ questo già un primo punto di arrivo entusiasmante, sognato, immaginato ma soprattutto perseguito con tutte le nostre forze, con una determinazione, mai venuta meno, almeno nel mio convincimento, di potercela senz’altro fare.

Qui si voleva arrivare e qui siamo arrivati, cambiando nel tempo tante giocatrici, apparentemente insostituibili, assumendo decisioni importanti, spesso sofferte, mai banali, su come gestire sempre al meglio la nostra realtà, oggi guardata con sempre maggiore rispetto e considerazione, anche se indubbiamente “minore” se paragonata, ad esempio, agli altri competitor di questa finale. 

Ma ora siamo tutti nella stessa arena e io non sento la nostra società meno organizzata, e la nostra squadra meno agguerrita o meno convinta delle sue capacità, rispetto a chiunque altro.

Alla fine si pratica un gioco, con regole che tutti debbono accettare, e l’incertezza che rende unica la competizione sportiva riguarderà in fondo tutte le finaliste.

Qualche tempo fa ho parlato di una altro scalino aggiunto nella nostra salita verso l’eccellenza nei challenge, in questo caso internazionali. Mi piace pensare che non sia finita qui, perché la scala dello sport non è mai terminata, guarda sempre in alto, oltre quello che si può cogliere anche con lo sguardo di chi sale.

Quello che conta è tener viva la nostra ambizione, continuare a competere per cercare di rimanere lassù. Poi vincerà il migliore, di quel contesto, in quel momento. Di certo non vincerà quello che “avrà più cuore”, o “più tecnica”, o “più fortuna”.

Credo che sia giusto che vinca chi dimostrerà invece la maggiore lucidità e la totale convinzione nelle proprie capacità di lottare, di reagire nei momenti difficili e di voler lealmente prevalere sull’avversario.

Io un’idea me la sono comunque fatta, ma andiamo a vedere che succede...

 

Il video della partenza della Unendo Yamamay da Malpensa (su App clicca su "Video")

http://www.primopianoitalia.tv/2013/03/07/istanbul_volo_farfalle/

 

Ufficio Stampa - Giorgio Ferrario